Eva
Essendo questo il primo scritto mi è parso doveroso dedicarlo alla prima donna.
Eva come rappresentante dell’ANIMA.
Di lei molto si è scritto e tutti ricordiamo l’epoca catechistica ove Eva appariva colei che indusse Adamo al peccato e alla perdita del Paradiso terrestre. Peccato che rapidamente veniva semplicisticamente tradotto, per noi bambini, in sessualità da vedere come peccato, mentre il povero serpente era strumento.
Il serpente in versione onirica spesso compare quando il mondo profondo vuole portare all’attenzione contenuti profondi, ancora indistinti e inconsci. Tuttavia, non sempre il serpente è negativo nel sogno, basti pensare che è anche simbolo in medicina e persino nelle antiche rappresentazioni dei primi cristiani. lo stesso Cristo era così rappresentato.
Ma torniamo a Eva, al serpente e all’albero. Jung parlò saltuariamente della Genesi, ma l’albero può essere paragonato al filosofico e alchemico Albero della vita simbolo di individuazione e il serpente appare portatore di conoscenza e saggezza: è lui che sa cosa accadrà. Mangiando la mela Eva e Adamo si aprono alla conoscenza.
Secondo SANFORD il serpente aiuta i due a liberarsi da lato “diabolico” di Dio, che come “grande padre” vuole tenere prigionieri nel Paradiso le sue creature (pensiamo a quanti padri non desiderano davvero la crescita e la libertà dei figli).
Adamo ed Eva conoscono la morale, il bene e il male solo attraverso il serpente e la strada della conoscenza inizia solo mangiando la mela, solo così si avviamo sulla conoscenza degli opposti che tanto insistono nella nostra psiche.
Tuttavia la conoscenza è anche arroganza verso Dio e alla conseguente inflazione dell’IO con il quale, dimenticando le profondità della psiche, crediamo di gestire tutto il nostro vivere.
Eva può anche essere vista come inconscia immagine della Madre che racchiude autosufficienza di bene e male (quanti figli sono bloccati nella tela tessuta dalla madre!)
Infine una considerazione “teologica”: nello sviluppo delle religioni si incontra spesso una Dea Madre sorgente di vita e solo dopo, quando la comprensione dei ruoli sessuali è avanzata prende vigore una sorta di crescita del “bambino” che si rivolge a un Dio padre.