
“Percorro un lungo corridoio e dal dito mi cade l’anello regalatomi dai genitori per la maturità. Un uomo mi aiuta a cercarlo ma non si trova.
Poi sono con la nonna, che ha sempre avuto molti gioielli, e io le rubo un anello che le cade a terra dopo averlo prelevato da una cassetta. La nonna se ne accorge, è un grosso anello quadrato, lo vede e io lo restituisco.
Poi vedo in una vetrina un anello molto semplice. Con me c’è una mia amica, che capisce che mi piace e me lo regala. Io lo infilo al dito ma sono a disagio, quasi sto male.”
Nel suo percorso di “liberazione” questa persona deve decidersi ad allontanarsi psicologicamente dellafamiglia (perdere l’anello della maturità)
Deve anche superare una fase di tipo adolescenziale nella quale, non osando chiederlo, ancora ruba l’anello della nonna. Deve ancora affermare infatti una sua precisa volontà. Infine il consiglio determinante del mondo interno, ovvero accettare dalla sua amica (simpatica anche se un po’ rigida, rappresentante di sue parti nascoste) un anello più semplice, ossia andare verso una sua semplicità, libertà, indipendenza rispetto alla sua storia personale.
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